Che cos’è l’utilità marginale?
L’utilità marginale è un concetto economico che descrive il cambiamento nella soddisfazione o beneficio che un consumatore riceve da un bene o servizio, quando viene aggiunto una unità di quel bene o servizio. Si tratta di una relazione inversa, poiché l’utilità marginale diminuisce man mano che si consumano più unità di un prodotto.
Utilità marginale e leggi di Gossen
Le leggi di Gossen sono un gruppo di principi economici, sviluppati dall’economista tedesco Hermann Heinrich Gossen nel XIX secolo, che descrivono la relazione tra i consumatori e la soddisfazione che ottengono dai beni acquistati. Secondo le leggi di Gossen, la soddisfazione che un consumatore trae da un bene tende ad aumentare con l’aumentare del consumo fino a raggiungere un massimo, al quale segue un calo. Questo calo può essere descritto come utilità marginale.
Utilità marginale e curve di domanda
Le curve di domanda mostrano la relazione tra prezzo e quantità richiesta di un bene. Una curva di domanda piatta mostra che l’utilità marginale è costante, cioè l’aumento del consumo non cambia l’utilità che un consumatore trae da un bene. La domanda è detta “elastica” quando l’utilità marginale diminuisce con l’aumentare del consumo.
Esempi di utilità marginale
Un esempio comune di utilità marginale è la quantità di cibo che una persona può consumare in un giorno. Supponiamo che una persona possa mangiare una quantità limitata di cibo prima di sentirsi sazia. L’utilità marginale della prima porzione di cibo è più alta rispetto alla seconda porzione, e così via. Allo stesso modo, l’utilità marginale di una bevanda alcolica diminuisce man mano che si consumano più unità.
Conclusione
L’utilità marginale è un concetto importante nell’economia che descrive il cambiamento nella soddisfazione che un consumatore trae da un bene o servizio all’aumentare del consumo. Questo cambiamento può essere descritto con le curve di domanda e le leggi di Gossen.
Riferimenti
- Utilità marginale – Wikipedia
- Leggi di Gossen – Wikipedia
- Curva di domanda – Wikipedia